martedì 31 marzo 2015

Creazione del team di "Jacaranda"


Eccomi amici, è da un po’ che non vi aggiorno lo so…ma l’avvio del laboratorio mi ha occupato  un bel  po’ di tempo..
Ora sono qui e vi aggiorno su tutto!!

Iniziamo con questo post con “JACARANDA made in Tanzania”

Dopo aver sistemato il laboratorio, con il necessario come mobili, tavoli, le macchine da cucire regalate da voi, è arrivato il momento di formare un piccolo team!!
Qui vedete le foto del laboratorio, per chi se le fosse perse.
Già da un paio di mesi mi sono adoperata a cercare del personale, inizialmente ho lavorato con un sarto col quale avevo già collaborato lo scorso anno, ma purtroppo lui ha un altro lavoro,  ha provato ad aiutarmi ma non è costante, quindi non potendo  fare affidamento su di lui e la mia ricerca ha proseguito.
Per il  team di cucito, sto cercando un paio di ragazze giovani appena uscite dalla scuola da formare e due sarte già autonome.
Come inizio ricerca non è andato male, ho trovato una ragazza giovane di nome Aida, che ha appena finito di frequentare un corso di cucito di 9 mesi ad Iringa e con lei ho iniziato piano piano ad insegnarle a cucire diritto, mantenere sempre il centimetro di cucitura, a far si che le misure corrispondano con il cartamodello, insomma quelle piccolezze che rendono il lavoro diverso tra le cose “all’africana”, come diceva sempre un padre tanzaniano e le cose all’europea. Ora vi starete per chiedere ma perché se ha fatto un corso di cucito non sa queste cose?
La risposta è che siamo diversi e abbiamo delle attenzioni nei dettagli differente e così anche nel cucito.
Ma con esercizi e piccole prove di accessori facili, dopo due mesi Aida ha cambiato il modo di cucire e vede le piccole le differenze, sono felice di come sta andando e la cosa che mi piace di più è vederla che ogni volta che facciamo qualcosa di nuovo lei è entusiasta di imparare.
Solo che io ed Aida non possiamo mandare avanti la baracca, lei per ora si sta specializzando negli accessori, come le prime borse semplici, i porta pane e cuce parte anche delle collane che facciamo con i tessuti di scarto dai tagli dei vestiti, qui proviamo ad usufruire tutto! J
Quindi la mia ricerca ha proseguito…avevo trovato una sarta, che da prima impressione è stata molto positiva, ma poi dopo due settimane ha iniziato a non venire perché doveva andare in campagna, perché pioveva…si avete letto bene, piove e perché si deve venire al lavorare? Ok si può non venire al lavorare se piove, ma avvisare no? No, non è una cosa che si usa avvisare se non si  viene o se si ritarda al lavoro…quindi nulla  e la sarta ha smesso di lavorare….
Successivamente  ho iniziato a fare altri colloqui…che consistevano in una prova di un capo o di una borsa…è stata ardua la faccenda….la precisione non era nelle qualità delle ultime 3 sarte, anche uomini ho visto non solo donne sia chiaro.
Sulla precisione ci si può  lavorare e quindi migliorare ma se la persona non si accorge dell’errore o ancora meglio per lei non è un errore la cucitura storta o le misure che non corrispondono non è facile….ma la cosa più frustrante è che neanche ai colloqui la puntualità e la serietà nell’eseguire le prove era presente e quindi mi sono chiesta, ma se sono così ad una prova per dimostrare il proprio lavoro, come saranno al lavoro? E così dopo due settimane di colloqui andati male mi sono un po’ amareggiata.
Comunque non mi sono persa d’animo e son andata a chiedere consigli nel cercare le persone alle Suore della Consolata, che è un ordine di suore  italiane, le quali hanno delle scuole di cucito e mi hanno dato dei suggerimenti di due ragazze.
Cecilia altra ragazza che da poco ha finito la scuola, ha un carattere molto bello ed attenta alla puntualità e al lavoro, sta ancora imparando ma anche lei le piacciono le cose che facciamo e quindi è entusiasta di imparare cose nuove.
L’altra ragazza invece si chiama Giorgina, ha già 30 anni e vari anni di cucito alle spalle, quindi lei è autonoma, molto educata e pure lei rispettosa del lavoro e dell’orario, non mi è sembrato vero di trovare delle persone così.
Già perché solo poche settimane fa ero un po’ avvilita dalle persone che avevo incontrato…ma poi per fortuna c’è stata una svolta!
E per ultimo ho trovato anche un sarto, che lui stesso  quando ero appena ritornata qui a settembre si era offerto  di lavorare, ma era ancora presto e quindi ora che è arrivato il momento ha fatto dei campioni e devo dire che è un signor sarto!
Quindi per ora i team è completo!
Aida e Cecilia, sono le due ragazze giovani che stanno crescendo, le quali realizzano gli accessori e gli abiti più semplici.
Giorgina e “il sarto” lo chiamiamo così, sono quelli che cuciono i capi della collezione, tra cui il sarto cuce a casa sua, perché ha un bel laboratorio anche lui,  ed il mio non è grandissimo…se fossimo tutti assieme ci pesteremmo i piedi!
In fine c’è anche Debora, che è una sarta con molta esperienza alle spalle, ma con gli accessori ha iniziato con me a cucire borse, pochette e altri accessori bizzarri, come li definisce lei. Inizialmente, quando le portavo il primo campione cucito o un campione fatto di carta mi  guardava e diceva “Elisa Elisa..ma cosa mi fai cucire???” e poi una volta realizzato sorrideva e mi diceva “Sei furba, alla fine i tuoi accessori sono belli!”, già vedere per credere! All’inizio è stata dura anche con lei, perché una borsa non era mai, ma dico mai uguale all’altra, ma poi con pazienza e spigandole bene l’importanza che le borse fossero uguali siamo arrivate ad un comune obiettivo! Ed ora io sono felice perché il lavoro che ritiro da lei è sempre buono e lei è felice perché lavora!
Ed ora vi chiederete ma i capi dove li vendi??
Per ora all’interno del B&B in quale vivo ad Iringa, che si chiama Mama Iringa, come avrete letto nello scorso post, c’è un negozietto nel quale ho messo i primi capi di Jacaranda.
Ma non solo ad Iringa, in questa settimana mi trovo a Zanzibar, perché ho avuto un incontro con una boutique di un noto resort del nord di Zanzibar Diamonds La Gemmadell’Est, la quale ha preso una parte di collezione in prova.
In più sono stata a vedere i negozi di una ragazza che ho incontrato un paio di mesi fa, che mi ha richiesto inizialmente gli accessori ed ora vuole anche dei miei capi, quindi per la metà di aprile le farò avere un nuovo ordine di capi Jacaranda.
Questa ragazza si chiama Francesca e con suo marito ha fondato "Frasi Africa", ovvero una linea di t-shirt, ineramente fatta in Tanzania con dei soggetti africani.
Sono davvero felice, per ora ho trovato due punti vendita che mi danno la possibiltà di provare a mettere in mostra la mia collezione e a breve porterò qualche capo anche in Italia, anche perché verso il 19 aprile sarò a Trento per un mese, quindi chi fosse interessato si prepari! 
Che dire…sono davvero felice di questo inizio, anche se non è facilissimo ma ci provo…direi che la parte più difficile sono i conti!!! Fare i prezzi, mettere tutto in quelle caselle ed usare EXEL per me è davvero dura..ma devo die che ho molte persone che mi danno un aiuto, chi a in casellare e a fare conti, chi a sostenermi emotivamente dopo i colloqui disastrosi, chi a realizzare nuove idee della collezione….ora stiamo lavorando su un paio di t-shirt speciali, siamo ancora ai prototipi, piano piano vi svelerò il tutto!!
Ora vi lascio ad alcune foto…alla prossima!!! E come sempre GRAZIE DI TUTTO!!!

Il laboratorio



Aida


 Alcuni capi
 





Alcuni accessori




Il negozietto ad Iringa


La boutique "Frasi Africa/Schwari" a Zanzibar a Stone Town




La boutique a Nungwi nel Resort Diamons La Gemma dell'Est, sempre a Zanzibar





E qui potete vedere la collezione, cliccate sull'immagine e si aprirà un link dove sfogliare il catalogo.

www.jacarandamadeintanzania.com/collections/MASAI.pdf
www.jacarandamadeintanzania.com/collections/VITENGE.pdf
E abreve sarà on-line il sito:

martedì 10 marzo 2015

5x1000

Anche quest'anno, nella dichiarazione dei redditi, c'è lapossibilità di scieglere di destinare il 5 per mille dell'Irpef alle associazioni di volontariato Onlus.
Quindi se volete sostenere il "Gruppo Missionario Alto Garda e Ledro" per i suoi progetti in Africa qui ci sono i dati per poterlo fare.




domenica 1 marzo 2015

"JACARANDA made in Tanzania"



Questo progetto solidale, è stato avviato all'inizio del 2015 con fine di offrire lavoro a delle ragazze facendole crescere nel campo della sartoria.
Una parte della vendita di questi prodotti è investita nel progetto del "Gruppo Missionario Alto Garda e Ledro" per la realizzazione dell'ampliamento della scuola di cucito "San Jerome", che si trova all'interno dell'orfanotrofio di Tosamaganga in Tanzania.
Questo progetto è in collaborazione con le Suore Teresine, che è un ordine tanzaniano, le quali dirigono sia l'orfanotrofio che la scuola di cucito.
Il laboratorio è collocato nella città di Iringa, nel centro-sud della Tanzania a 1500 mt dal livello del mare, questa cittadina ospita circa 113.000 abitanti e vanta di tre università.

IL LABORATORIO




Ecco le ragazze che lavorano assieme a me per la realizzazione della linea
"JACARANDA made in Tanzania":

Georgina, io, Cecilia ed Aida.  

Mentre qui sotto potete veder Joice che decora i nostri capi e inserisce quel di tocco di colore che solo i Masai posso avere!


La collezione viene venduta nella stessa città di origine ad Iringa, presso il B&B "Mama Iringa" dove ospita un negozietto con vari progetti solidali di diverse associazioni che operano sul territorio; in vari Resort di Zanzibar e nei mesi estivi in Italia durante i mercatini nella Regione del Trentino Alto Adige, a Trento, Arco e Bolzano.






Tante sono le persone che mi sostengono in questo progetto, come due amiche modelliste italiane, che mi hanno aiutato a creare i primi modelli in Italia per poi portali in Tanzania per mostrarli ed insegnarli alle ragazze che collaborano con me.
Il servizio fotografico è stato realizzato dalla fotografa Elena Ciurletti, con collaborazione della truccatrice Francesca Douce e delle modelle Nalia Das Dores Agostinho, Danise Parisi e Giusy Tomasi.

 
Elena, Francesca ed io.
 
E tutti voi miei lettori che mi seguite nel mio cammino e con piccoli segni, date la possibilità alle mie collaboratrici di crescere ed avere un futuro e nello stesso tempo a donare una parte del ricavato alla scuola di cucito.

GRAZIE A VOI!